Negli anni della scuola elementare ho avuto modo di sperimentare varie attività
ludiche, ma ho sempre avuto una particolare predilezione per i giochi di
simulazione, di cui i miei insegnanti si sono spesso serviti in quanto strumento
di apprendimento e mezzo di valutazione delle conoscenze. Ricordo ancora una
divertente lezione di religione. Quel pomeriggio la maestra ci raccontava la
storia di Mosè e della liberazione degli schiavi d’Egitto e ci vedeva
particolarmente presi dal racconto. Fu così che decise di condurci nell’aula di
psico-motricità e ci esortò a drammatizzare la storia. L’insegnante si limitò ad
assegnare i ruoli, lasciandoci la libertà di rappresentazione, sempre nel
rispetto della storia. I banchi si trasformarono in carri dell’esercito
egiziano, il manico di una scopa diventò magicamente il bastone che permise a
Mosè di separare le acque! Insomma, l’insegnante era entusiasta e soddisfatta
della nostra performance. Un pomeriggio indimenticabile!
Le attività di role
playing svolte nel mio percorso scolastico sono ancora tutte impresse nella mia
mente. Per questo, vorrei proporre un gioco di simulazione:
Scegliamo fiabe,
favole, brevi o lunghi racconti che leggiamo agli alunni per la prima volta,
all’interno dei quali facciamo individuare i personaggi e le loro azioni.
Guidiamo gli alunni ad analizzare ogni singolo personaggio rintracciandovi il
maggior numero di caratteristiche da poter rappresentare attraverso il corpo,
ricorrendo alla mimica facciale, a quella posturale e ai movimenti. Studiamo
insieme l’efficacia espressiva delle proposte per scegliere le performance più
significative che assumiamo a modello per l’interpretazione di ogni personaggio.
Diamo a ciascuno la possibilità di assumere il ruolo che più sente congeniale
alla propria capacità espressiva e organizziamo una simulazione animata del
racconto in cui gli alunni, attraverso un atteggiamento di empatia, si
immedesimano nel personaggio che dovranno rappresentare.
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